Il Bonsai è facile!
Con piccoli accorgimenti e tanta passione, ognuno di noi può prendersi cura di un bonsai
Con piccoli accorgimenti e tanta passione, ognuno di noi può prendersi cura di un bonsai
Franchi Bonsai propone una serie di bonsai e di accessori dedicati a chi si vuole avvicinare per la prima volta a questo mondo. La scelta della pianta è fondamentale, ed all’inizio è meglio indirizzarsi verso essenze più facili da coltivare, che non necessitano di cure o tecniche avanzate. Tra i bonsai più facili da coltivare, vanno citati il Ficus Retusa, l’Olmo Cinese, la Zelkova, il Melograno e gli Aceri. Ma, soprattutto, ci sentiamo di consigliare le piante tipiche del bacino mediterraneo, che l’azienda produce direttamente: l’Olivo bonsai, l’Olivastro, la Quercia, la Sughera, il Leccio e il Melo.
Rinvaso del BonsaiIl rinvaso del bonsai va fatto, mediamente, ogni 2 anni per le piante giovani ed ogni 4/5 per quelle più vecchie. Il momento giusto per trapiantare è allorquando le gemme si stanno per schiudere. Questo avviene di solito nel periodo di marzo/aprile. Come rinvasare un bonsai? In occasione del rinvaso, si potano le radici danneggiate e quelle di grosse dimensioni, che hanno solo una funzione d'ancoraggio. Si lasciano le radici fini, dette capillari, che s'occupano del nutrimento della pianta. La composizione del terriccio varia da pianta a pianta, si consiglia perciò d'eseguire il rinvaso con la supervisione di persone esperte. Dopo il trapianto, il bonsai dovrà restare in un posto che sia riparato da sole, vento e pioggia per almeno 40 giorni, durante i quali non dovrà essere concimato. |
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Esposizione del BonsaiLe piante dovranno stare all'aperto e in luogo ombreggiato durante i mesi primaverili ed estivi. Alla comparsa dei primi freddi, riparare il bonsai in una serra oppure in casa, seguendo gli accorgimenti proposti in seguito nella sezione Bonsai da Interno. |
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Applicazione del FiloL’applicazione del filo per bonsai è diffusa tra gli appassionati. Con questa tecnica si cerca d'orientare ogni singolo ramo nella giusta direzione, al fine d'ottenere la maggior armonia possibile nella ramificazione. Questa lavorazione può essere effettuata in qualunque periodo dell'anno. Attenzione però! Il ramo, crescendo, può essere intaccato dal filo. È buona regola controllarlo periodicamente e, in ogni caso, non lasciare il filo per un periodo superiore ai 4/5 mesi. |
Potatura dei germogliL'obiettivo è quello di mantenere la linea della pianta, e allo stesso tempo aumentarne la ramificazione. È consigliato potare ogni nuovo ramo lasciando circa 2/3 foglie, cercando di non alterare la forma della pianta. |
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Concimazione del BonsaiÈ importante mantenere il bonsai in un terreno fertile, in cui possa trovare ogni sostanza nutritiva necessaria al suo sviluppo. L'annaffiatura da sola non può bastare, quindi è necessario concimare il bonsai ogni 20 giorni durante i mesi che vanno da marzo ad ottobre (evitando luglio e agosto). Si consiglia di fare concimazioni leggere e non troppo ricche d'azoto. |
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Annaffiatura del BonsaiIl ritmo delle annaffiature cambia da stagione a stagione; è quasi giornaliero nei mesi estivi, per poi diventare settimanale in quelli invernali. La regola base però è quella d'irrigare solo quando, toccando con la mano il terreno, questo risulti asciutto. Di quanta acqua ha bisogno? Il modo migliore per annaffiare è tenere il bonsai in una bacinella piena d’acqua per quindici minuti, prestando attenzione che l’acqua arrivi alla base del tronco e copra il terriccio, quindi il livello deve essere leggermente sopra all'orlo del vaso. |
Materiale di PartenzaLe piante da cui partire per creare un bonsai si trovano nei vivai. Esistono anche altri sistemi per ottenere materiale di partenza, quali la semina, la talea o la margotta. In questa sede è giusto sfatare due falsi luoghi comuni: che esistano dei semi specifici per bonsai, e che il bonsai sia prerogativa delle piante d'origine giapponese. Al contrario, ogni tipo di pianta è suscettibile d'essere coltivata a bonsai. Soprattutto le piante che sono originarie e che vivono nel clima mediterraneo, che hanno così la possibilità di crescere nel loro habitat naturale. La scelta di tale materiale di partenza contribuisce a far sì che l’arte bonsai italiana si sviluppi con una propria identità, distinta da quella giapponese. |
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Malattie dei BonsaiI bonsai sono meno sottoposti di altre piante, viste le cure dedicate loro, all’attacco di parassiti, muffe, ed altre patologie del genere. In ogni modo, nel caso in cui si noti la presenza di “animaletti” o di problemi nel normale sviluppo della pianta (rami secchi, scarsa vegetazione, foglie opache, macchiate, deboli o accartocciate) è consigliabile rivolgersi tempestivamente a persone qualificate. In questo modo potremo ottenere una corretta diagnosi, anche perché spesso tali problemi derivano semplicemente da errati trattamenti (concimazione, annaffiatura, esposizione alla luce, ecc...). |
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Bonsai da internoCominciamo con una precisazione: non esistono bonsai nati per vivere all’interno dei nostri appartamenti. Esistono però alcune specie (i bonsai da interno, appunto) che, solamente nel periodo invernale, possono essere riparati in casa, visto il loro facile adattamento alla poca luce e al secco degli ambienti riscaldati. Alcune delle specie più comuni di bonsai da interno sono: Ficus Benjamina, Ficus Retusa, Sageretia Theezans, Serissa Foetida, Cycas Revoluta, Carmona Microphylla. Per conservare i nostri bonsai in casa occorre seguire alcune regole basilari:
Controllare che non si sviluppino parassiti sulle foglie, sul tronco, nel terreno. |