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Come prendersi cura del bonsai: il senso del tempo e l’importanza del substrato

Pubblicato 27 January 2025

Se potatura e modellatura sono i modi per formare un bonsai, non dobbiamo mai dimenticarci che abbiamo a che fare con un essere vivente. Per questo motivo sono necessarie cure che ne assicurino salute e longevità. Mantenere un bonsai non è difficile, basta non considerarlo un semplice oggetto di arredamento.

Se alle piante diamo luce, acqua e concime siamo sicuri che non ci saranno problemi nel mantenerle. Tuttavia, se ci ostiniamo a tenerle in casa, magari sopra la televisione perché “lì sta bene”, troveremo qualche difficoltà.

Con i bonsai non dobbiamo mai dimenticare che abbiamo a che fare con un vero e proprio albero che nasce e cresce all’aperto. Ripararlo in casa è possibile solo per periodi brevi.

Un nuovo modo di pensare e vivere il tempo

Quindi il bonsai si riduce semplicemente ad un alberello in un piccolo vaso? Certamente no!

Avere un bonsai non significa solamente avere una “piantina” carina e preziosa, ma bensì un essere vivente in grado di farci vivere il tempo in modo differente: non più con l’innaturale tic tac dei nostri orologi, ma bensì con il semplice susseguirsi delle stagioni.

Vedere ogni anno la crescita delle nuove foglioline non solo ci dirà che è arrivata la primavera ma ci farà vivere la stagione con occhi diversi da prima, diventando testimone di questo tempo che passa.

Con i bonsai non esiste la fretta perché non serve….    

È proprio con questo nuovo modo di pensare e di vivere il tempo che ci prenderemo cura amorevolmente del nostro albero. Grazie al nostro impegno diventerà sempre più bello, aiutando anche noi ad osservare ancora di più la natura, ad ascoltarla e ad amarla: grazie al bonsai diventeremo persone migliori, tanto da non volere un giorno senza di loro!

Terriccio e nutrimento: le esigenze del bonsai  Rispettare i suoi cicli naturali è il primo passo per entrare in sintonia con un bonsai. Ma prendersene cura richiede poi dedizione e conoscenze specifiche. Per acquisirle si possono frequentare gruppi di appassionati, chiedere il consiglio di professionisti ed esperti, o anche frequentare corsi.

In linea di massima bisogna pensare che il bonsai è a tutti gli effetti un essere vivente, con le sue esigenze di nutrimento, che riguardano principalmente la luce e le sostanze assunte tramite apparato radicale e assorbimento fogliare.

L’umidità del substrato

In genere, prima di utilizzare concimi, si controlla sempre il livello di umidità nel terriccio - per evitare che il fertilizzante danneggi le radici secche. Un buon substrato per bonsai varia da pianta a pianta ma genericamente è composto da una miscela che può includere terriccio, sabbia e argilla cotta. Questi materiali assicurano un buon drenaggio e l’ossigenazione delle radici, prevenendo il compattamento eccessivo e il conseguente marciume radicale.

La preparazione del substrato gioca un ruolo cruciale per la salute del bonsai e può variare a seconda della specie. Ad esempio, i pini preferiscono un substrato più sabbioso, mentre gli aceri gradiscono un terreno leggermente più umido e ricco di materia organica. Durante il rinvaso, aggiungi uno strato di ghiaia fine sul fondo per migliorare ulteriormente il drenaggio.

Quanta acqua per il tuo bonsai?  L’irrigazione è fondamentale: il bonsai non deve mai asciugarsi completamente. Un metodo pratico è controllare l’umidità del substrato con un bastoncino di legno o osservando il colore del terriccio. In estate, potrebbe essere necessario annaffiare quotidianamente, mentre in inverno la frequenza diminuisce. Usa sempre un annaffiatoio con ugello fine per evitare di rimuovere il terreno in superficie.

Naturalmente, le esigenze idriche cambiano anche con la dimensione del vaso e l’ambiente circostante. Vasi piccoli si asciugano più velocemente. Se non sei sicuro, tocca la superficie del substrato: deve risultare umida ma non fradicia.        

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