La cultura del bonsaismo
Bonsai letteralmente significa “albero coltivato in vaso con arte”. Per averne uno è necessario coltivare per anni un albero in un vaso, applicando le tecniche necessarie e tipiche di questa arte.
Bonsai letteralmente significa “albero coltivato in vaso con arte”. Per averne uno è necessario coltivare per anni un albero in un vaso, applicando le tecniche necessarie e tipiche di questa arte.
Il bonsai nasce circa quindici secoli fa in Cina, dove assume un aspetto prettamente religioso, legato alla filosofia Zen. In seguito, in Giappone, la cultura bonsai trova un fertile terreno, affinandosi fino al punto di raggiungere livelli di vera e propria arte. Solo dai primi anni del novecento si ha notizia dell’apparizione ufficiale del bonsai in Europa. Da allora, in tutto il mondo si conta un numero sempre più crescente di appassionati.
Nel nostro paese il bonsai arriva alla fine degli anni ‘70, grazie all’impegno di alcuni appassionati. Tra questi, Costantino Franchi, fondatore di Franchi Bonsai, che ha avuto un ruolo fondamentale nella diffusione di questa cultura in Italia. Nel tempo, numerosi maestri giapponesi del calibro di Masaiko Kimura, Kunyo Kobayashi, Shinji Suzuki, ed altri, hanno partecipato alle manifestazioni organizzate da Franchi, contribuendo a innalzare la conoscenza e il livello qualitativo del bonsai italiano.
Tra i maestri italiani non si può dimenticare Lorenzo Agnoletti, che per decenni si è preso cura del Museo Franchi Bonsai, nonché della creazione e del mantenimento dei numerosi esemplari che negli anni sono passati in questa azienda. Al suo prezioso lavoro si è affiancato dal 2009 quello di Francesco Santini e dal 2023 quello di Andrea Matteucci.
Letteralmente significa "albero coltivato in vaso", ma è chiaro che si tratta una definizione troppo restrittiva. Il bonsai non è un albero "nano", malato o con alterazioni genetiche. È un albero in miniatura che cerca di riprodurre fedelmente, nella loro maestosità, la bellezza e la naturalezza degli alberi esistenti in natura. A differenza di quanto si creda, il bonsai non è un albero che soffre, che non è nutrito a sufficienza, o viene torturato perché assuma determinate forme. Al contrario, il bonsai è amato e curato dal suo “creatore”, e ogni lavorazione che viene fatta su di esso è pensata, programmata ed eseguita nel pieno rispetto della pianta. Curare un bonsai significa dare all'albero maggiore armonia, oltre che migliorarne la salute.
È tipico domandare circa l'età di un bonsai. Ma quant'è vecchio un bonsai? La risposta più logica a questa domanda è che il bonsai ha gli anni che riesce a dimostrare. Se riesce ad evocare una pianta di età secolare, poco importa sapere da quanto tempo è stato coltivato. La pianta (e il bonsaista) ha raggiunto il suo scopo quando ricrea, in un piccolo vaso, la bellezza di un albero in natura. Ed è la ricerca di quest’armonia che rende il bonsai così speciale ed unico.